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Vibro-Bloc si confronta quotidianamente con le sfide dettate dalla natura sismica della penisola italiana. Studiamo l’applicazione pratica e il miglioramento di soluzioni consolidate e partecipiamo attivamente alla ricerca scientifica nell’ambito della riduzione del rischio sismico nelle costruzioni in legno.
Per questo siamo orgogliosi partner industriali nell’ambito del progetto TIRISICO, co-finanziato nell’ambito del POR-FESR 2014-2020 della Regione Emilia-Romagna.
Il progetto TIRISICO nasce come momento di incontro tra elementi di spicco della ricerca e realtà industriali consolidate con lo scopo di mettere alla prova elementi di tecnologia e sistemi di protezione in ambito sismico. L’obiettivo è quello di studiarne l’applicazione per ridurre il danneggiamento complessivo dei fabbricati e permetterne una rapida riparazione e il nuovo utilizzo. TIRISICO è promosso e coordinato dal CIRI EC (Centro Interdipartimentale per la ricerca industriale – Edilizia e Costruzioni dell’Università di Bologna) e realizzato in collaborazione con EN&TECH (Centro di Ricerca Interdipartimentale dell’Università di Modena e Reggio Emilia), TekneHub (Laboratorio del Tecnopolo di Ferrara) Università degli Studi Niccolò Cusano (Università Telematica Roma) e il Consorzio RI.COS (Consorzio per la Ricerca e il Trasferimento Tecnologico e la Divulgazione della Conoscenza di Bologna).
Nello specifico Vibrobloc S.p.A. partecipa allo studio dell’applicazione pratica di elementi dissipativi speciali in pareti post-compresse.
In una costruzione in legno sono le pareti principali a sopportare l’azione delle forze sismiche. Nelle pareti, sia se costruite con il sistema platform-frame che con elementi di XLAM, la duttilità rispetto alle azioni sismiche viene generalmente esplicata tramite la capacità dei chiodi di deformarsi. Tali chiodi sono diffusi in tutto l’elemento strutturale.
La nuova interpretazione si basa invece sulla possibilità concentrare le azioni sismiche su di un numero limitato di elementi che si potrebbero schematizzare come “fusibili”. L’attivazione della precompressione della parete e la posa di questi componenti dal comportamento prevedibile e dalla facile sostituibilità ha l’obiettivo di mantenere sotto più stretto controllo i danni causati dalle azioni sismiche e di controllare più facilmente l’efficacia del montaggio della parete stessa durante le fasi di cantiere.
A completamento dell’intenso studio teorico completato dai partner universitari UNIBO e UNICUSANO, il laboratorio UNIBO procederà a breve all’esecuzione di prove su elementi di parete a vera grandezza per determinare l’efficacia e le prestazioni concrete di tutte le componenti del sistema e quindi progettare le successive applicazioni di cantiere.
Per una panoramica più ampia del progetto potete visitarne la pagina ufficiale
Un profondo ringraziamento a tutti quanti ci hanno finora guidato nelle tappe di questo sentiero.
A presto per gli aggiornamenti sullo sprint finale!
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